Il primo incontro

Il primo incontro porta con sé una molteplicità di pensieri, idee ed emozioni. È proprio questo, infatti, l’esatto momento in cui nasce una relazione che può diventare davvero proficua per il futuro dei bambini o dei ragazzi. Ciò accade nel momento in cui i loro punti di forza, le loro attitudini e la loro personalità vengono non solo colti, ma anche valorizzati, condivisi e tutelati.

Al fine di strutturare un percorso ad hoc per ciascun ragazzo, le psicologhe del team di CentroLab28 invitano il genitore a fissare un colloquio preliminare. Attraverso un excursus nella vita scolastica e sociale del figlio, sono raccolte quelle informazioni necessarie a capire i motivi della presa in carico, le eventuali diagnosi e difficoltà rilevate negli ambienti di vita quotidiana, le competenze che si vorrebbero consolidare e, quindi, il background nel quale il ragazzo sta crescendo. In un secondo momento si svolge ciò che noi denominiamo “incontro di conoscenza”. È qui che il ragazzo, in un dialogo a tu per tu, è libero di raccontare all’educatrice di riferimento le sue reali e personali aspettative circa il percorso che sta per intraprendere. Non poche volte questo incontro si traduce spontaneamente in un’occasione per vedere il mondo con gli occhi del ragazzo e capire ciò che prova e sente profondamente.

All’interno di un contesto supportivo e stimolante possono emergere, infatti, importanti riflessioni personali. Esse partono dal mondo scolastico, ma non si limiteranno alla revisione e/o ristrutturazione del metodo di studio adoperato finora: potranno altresì portare alla luce difficoltà implicite e latenti, potenzialmente collegabili alle caratteristiche dell’ADHD e dei DSA.

É per questo che il primo incontro apre una porta verso una conoscenza più limpida e consapevole di sé.

Articolo ed immagine di Lisa Nordio
0