Cosa sono gli strumenti compensativi e le misure dispensative per bambini e ragazzi DSA?

Ogni bambino e ragazzo nel suo percorso scolastico deve arrivare ad un obiettivo, ugualmente devono fare bambini e ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento. Per arrivare al medesimo risultato però spesso abbiamo bisogno di un piano personalizzato che tenga conto delle sue difficoltà, permettendogli di arrivare al medesimo risultato semplicemente percorrendo una strada alternativa, che non significa “più semplice” ma semplicemente più adatta a lui. L’articolo 5 della Legge 170 si occupa delle misure educative e didattiche di supporto all’apprendimento e indica che gli studenti con DSA abbiano il diritto di usufruire di provvedimenti dispensativi e compensativi pensati e “cuciti” a misura di bambino/ragazzo, tenendo conto di tutte le sue caratteristiche, stilando e valutando tutti i suoi punti di forza e di debolezza.

Cosa sono gli strumenti compensativi? 

Gli strumenti compensativi sono tutti quegli strumenti che facilitano la prestazione richiesta nell’area dove si presenta una debolezza (che può essere la scrittura, la lettura o il calcolo). Per tutte le debolezze di un bambino DSA ci sono specifici mezzi di aiuto, ad esempio: per un bambino con difficoltà di lettura si cercherà di fornire testi ad alta leggibilità o di strumenti tecnologici che presentino la sintesi vocale. Per un bambino con una problematica specifica di scrittura si valuterà l’utilizzo di un computer oppure di un registratore per riascoltare la lezione evitando di prendere appunti in modo diretto mentre il docente spiega. E infine, per difficoltà nel calcolo abbiamo diversi strumenti che possono essere utilizzati quali: tavole pitagoriche, utilizzo di linee dei numeri, tabelle e formulari. Oppure software creati appositamente per la scrittura di operazioni matematiche (come ad esempio Matemitica). 

Cosa sono le misure dispensative? 

Lo studente DSA, che deve raggiungere obiettivi uguali a quelli dei suoi compagni, possono essere dispensati dal fare cose per lui troppo difficili, oppure eseguirle ma con un tempo superiore a quello dei compagni o con lo stesso tempo ma con un carico di lavoro inferiore. Ad esempio, si può evitare di richiedere ad un bambino DSA di leggere a voce alta davanti alla classe oppure di dispensarlo dall’utilizzo del corsivo, di programmare per tempo verifiche e interrogazioni o altre cose apposta pensate per il singolo bambino. 

Essere un bambino con disturbo dell’apprendimento è come essere una persona che porta gli occhiali senza di essi. Sarebbe difficile chiedere a una persona miope di leggere dall’ultimo banco togliendosi gli occhiali. Lo stesso vale per un bambino con disturbo dell’apprendimento, sarebbe difficile chiedere di seguire tutta la classe, senza la possibilità di strumenti che possano aiutarlo, al pari di un paio di occhiali.

Articolo ed immagine di Francesca Varagnolo
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